Il delicato periodo dello svezzamento
Lo svezzamento è uno dei periodi più delicati per il neonato e, allo stesso tempo, per i genitori. La cosa migliore da fare è quella di rivolgersi al pediatra, per raccogliere opportuni suggerimenti e consigli. Vediamo qui di fare solo alcune considerazioni.
Il latte è, nei primi mesi di vita, l’unico alimento che viene assunto dal neonato. Esso contiene, infatti, i nutrimenti di cui il suo organismo necessità per una giusta crescita. Tuttavia verso i 10-12 mesi, tale importante alimento diviene insufficiente. Perciò è opportuno, se non indispensabile, associare al latte pure altri tipi di cibo adatti al bimbo. Questa integrazione viene definita comunemente svezzamento e costituisce, per il piccolo, una tappa molto importante e delicata allo stesso tempo. Verso il 5 o 6 mese, il bambino sviluppa la capacità di deglutire gli alimenti, prima quelli semiliquidi e, successivamente, quelli più consistenti e si possono, piano piano, utilizzare strumenti diversi dal solito biberon, come il cucchiaino (c’è da dire comunque che non sempre è facilmente accettato dal bimbo). Si può iniziare, ad esempio, col brodo vegetale. Poi si può proporre anche altri alimenti, tra cui cereali senza glutine (riso, mais…) liofilizzati di carne ed olio d’oliva. Gli alimenti contenenti glutine (frumento, orzo, segale, avena…) devono essere introdotti, invece, soltanto all’inizio del settimo mese.
E’ bene tener presente che trattandosi di gusti nuovi, è opportuno proporre al bambino una novità alla volta, anche per evitare l’insorgenza di possibili manifestazioni allergiche (soltanto questo discorso necessiterebbe di ulteriori e più complete informazioni). Dai 6 ai 9 mesi si può somministrare pure un alimento come lo yogurt. Il latte vaccino, però, è bene diluirlo con l’acqua. E’ opportuno, infine, tenere a mente che, davanti ad un rifiuto di un determinato alimento da parte del bambino, è meglio non insistere ed usare solo quelli consigliati dal medico.