Esami in gravidanza
Quali devono essere i giusti esami in gravidanza a cui sottoporsi? È quello di cui qui ci occuperemo, anche se in modo sintetico e, per forza di cose, non esauriente.
Un fatto deve essere assodato, è importante che il ginecologo segua la futura mamma per tutta la durata della gravidanza. Lo specialista poi deve essere una persona di fiducia, con cui potersi affidare con tranquillità. Occorre sempre ricordare che è un diritto essere informati con un linguaggio semplice e chiaro dell’evoluzione dello stato della gravidanza. Il medico dovrà spiegare, in modo adeguato, le varie fasi e la donna ha diritto di porre tutte le domande e avere le spiegazioni che servono in una situazione particolare ed importante come questa.
In genere una visita al mese, a scadenza fissa, è sufficiente per tenere ogni cosa sotto controllo, ma nel caso in cui insorgessero dei problemi, si potrebbe decidere, di comune accordo con il proprio ginecologo, di effettuare controlli più frequenti.
Se ci dovessero essere dubbi sulla valenza del medico, oppure per avere maggiore sicurezza, si può chiaramente consultare un altro specialista in modo da poter confrontare i pareri. Importante, però, è il non farsi prendere da eccessiva ansia, poiché la gravidanza è un evento naturale e come tale va vissuto. Vi è, tuttavia, una prassi da seguire? Sì, perché l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) stabilisce che, nel corso di una gravidanza, sono necessarie 3 ecografie. Di solito si fa la prima in maniera tale da verificare lo stato dell’embrione nel corso della prima visita, la seconda alla 20 settimana, chiamata pure “ecografia morfologica” ed è una ecografia più particolareggiata e l’ultima verso l’ottavo mese per stabilire la posizione del bambino (quindi, se normale oppure podalica).