Le convulsioni febbrili
Spesso si sente parlare di convulsione febbrile, ma che vuol dire, in realtà? Le convulsioni febbrili sono crisi di carattere compulsivo provocate da una condizione di iperpiressia (quindi febbre) nel corso di una malattia apparentemente extracerebrale, in bambini che non hanno mai presentato segni specifici di sofferenza neurologica.
Diciamo che ci troviamo dinnanzi ad un fenomeno che interessa, almeno una volta nella vita, il 3% dei bambini di età compresa fra i 6 mesi ed i 5 anni d’età. Le cause? Non c’è ancora una certezza, tuttavia la crisi convulsiva potrebbe essere provocata da un netto aumento della temperatura in soggetti predisposti. Da questo si può capire che non in tutti i bimbi la febbre provoca queste convulsioni. Cosa avviene nel caso di queste crisi? Il corpo del bambino viene scosso da spasmi, potrebbe perdere conoscenza, avere difficoltà nella respirazione… Insomma, tanta preoccupazione per i genitori. È opportuno distenderlo su un fianco per evitare che possa magari inalare saliva oppure vomito, allentare i vestiti stretti, misurare la durata della crisi e, quando è terminata, chiamare il pediatra o l’ospedale per riferire della crisi. La durata degli spasmi? Nella maggior parte dei casi, le convulsioni febbrili si esauriscono rapidamente, diciamo in un paio di minuti.
C’è correlazione con l’epilessia? Non è stata dimostrata scientificamente una relazione di causa-effetto fra convulsioni febbrili ed epilessia, anche perché il rischio di evoluzione in epilessia nei bambini affetti da convulsioni febbrili semplici non è affatto elevato.