L’acetone, che cos’è e come eliminarlo
Tante sono le mamme che si preoccupano per l’acetone dei propri figli, tuttavia c’è gran confusione in merito. Insomma, che vuol dire avere l’acetone e che si può magari fare?
In passato, c’è da dire, neppure in ambito medico era veramente chiara l’origine precisa di questo fenomeno, che comporta la comparsa nell’alito di un odore non proprio gradevole e poi anche lingua asciutta e nausea. Per essere chiari, l’acetonemia (questo il nome medico) è una sintomatologia caratterizzata dalla presenza di corpi chetonici (ossia acetone, l’acido acetoacetico e l’acido beta-idrossibutirrico) nel sangue. L’acetonemia non è considerata una vera e propria malattia, ma una sintomatologia che accompagna alcune malattie. Si tratta, quindi, di un disordine metabolico che si verifica quando l’organismo, per far fronte ai propri bisogni energetici, una volta esauriti gli zuccheri, incomincia a bruciare i grassi. L’acetonemia compare, generalmente, in seguito ad alcuni giorni di inappetenza e si manifesta con tutti quei sintomi che prima sono stati indicati. Ok, ma che fare? Occorre, per prima cosa, un’alimentazione corretta ed appropriata, ovvero ricca di carboidrati e di sali minerali e sospendere tutti quegli alimenti ricchi di grassi. Nei casi più gravi è possibile somministrare, tramite una prescrizione del pediatra, degli specifici farmaci. Perciò, basta una dieta specifica e solo nei casi più difficili, bisogna prendere dei farmaci. Infine, mai affidarsi al “fai da te”, o star troppo dietro delle “leggende metropolitane”, perché quello che conta è badare ai fatti e seguire i consigli del medico. Per suggerimenti ed indicazioni precise, contattare il pediatra è infatti sempre la cosa migliore da fare.