Quei brutti incubi!
Quante volte si notano bambini, che si svegliano improvvisamente la notte in preda agli incubi? Una situazione, questa, che può certamente capitare. Vedremo qui di affrontare un minimo la questione.
Gli incubi sono brutti sogni, che si presentano in modo angosciante e, a volte, può accadere che sia accompagnato da una sensazione di profonda oppressione. Se un bimbo dovesse aver avuto un incubo, si sveglierà nella notte, magari gridando. Accorrendo nella sua stanza, il genitore noterà la sua grande agitazione. Il piccolo, magari, chiederà un abbraccio di conforto, supplicherà il genitore di restare con lui per qualche minuto prima di riaddormentarsi; insomma qualcosa che serva un minimo per rassicurarlo.
La caratteristica principale degli incubi è che il bambino è sveglio. Quando il genitore entra nella sua stanza, il bimbo lo riconosce e cerca, inevitabilmente, il suo conforto. Se dovesse essere in grado di parlare, non tarderà poi molto a dire di aver fatto un brutto sogno.
Nel caso, invece, di un bambino che si mettesse a lanciare un violento urlo nel cuore della notte e, alla presenza del genitore nella stanza, non dovesse accorgersi della sua presenza, nonostante abbia gli occhi ben aperti, allora si potrebbe trattare di “terrore notturno”. Ma cosa vuol dire, per l’esattezza? Il bambino, in questo caso, si troverebbe tra il sonno e la veglia. Quindi, non è stato svegliato da un brutto sogno, come nel caso dell’incubo precedente, tuttavia non è addormentato completamente come accade nel sonnambulismo.
Diciamo che, nel caso di “terrore notturno”, a mettersi più paura sono i genitori e questo perché il piccolo non si dovrebbe accorge di nulla.
Chiaramente, non tutti i bimbi soffrono di simili fenomeni, ma alcune ricerche sembrerebbero aver trovato una relazione fra il livello di attività diurno e quello dello stress del bambino.