Tonsille ed adenoidi, altre ansie per mamma e papà!
Quante ansie per i genitori! E poi ci si mettono pure loro: le tonsille e le adenoidi. Dovrebbero essere asportate chirurgicamente, oppure meglio lasciar stare? Altro dilemma, questo, per mamma e papà.
Si tratta di organi linfoghiandolari presenti nel cavo orale e, trovandosi in una posizione all’inizio del tragitto dell’aria che respiriamo e del cibo che ingeriamo, svolgono una funzione importante di difesa, diciamo la principale difesa immunitaria delle prime vie aeree. In dettaglio, vi sono le tonsille palatine, presenti nel cavo orale; le tonsille faringee o adenoidi, situate dietro alle fosse nasali dove il naso comunica con la faringe e, infine, le tonsille linguali situate dietro alla base della lingua.
Se ci dovessero essere delle infezioni (aspetto, questo, parecchio frequente), si può arrivare all’ipertrofia, ossia in un aumento di volume di tonsille o adenoidi. Si dovrebbe aggiungere, tuttavia, che non sono le tonsille ingrossate a fare ammalare il bambino ma, al contrario, sono le malattie che, mettendo in moto l’azione difensiva dei linfonodi, ne provocano l’ipertrofia. Ecco allora che le tonsille potrebbero andare incontro ad una brutta infiammazione. Che fare, quindi? Grazie ad una serie di esami clinici, si può valutare la possibilità di asportare chirurgicamente le adenoidi e le tonsille, oppure di trattarle con adeguate terapie. Generalmente, le tonsille si dovrebbero togliere nel caso si presentassero 5-6 episodi all’anno di tonsilliti, oppure se dovessero divenire eccessivamente voluminose. Le adenoidi, invece, dovrebbero essere tolte, se il bambino dovesse avere avuto più di tre episodi di otite, o nel caso di possibili complicazioni.