Adozioni a distanza o Sostegno a distanza
Si parla e si cerca molto, specialmente in Internet, di adozioni a distanza. Leggermente meno, per ora, di sostegno a distanza. Quali sono le differenze? Spesso non ce ne sono affatto, anche se sulla carta dovrebbero essere due cose distinte. L’adozione a distanza è proprio ciò che il termine dice: prendere in adozione o affidamento un minore che si trova in un altro posto del mondo. Si manda quindi denaro ad un’associazione (autorizzata)che lo devolverà al bambino (o ovviamente alla bambina) scelto in modo da permettergli di vivere in maniera dignitosa e di crescere. Quel denaro, almeno la maggior parte, verrà trasformato in cibo, in salute, in vestiti, in istruzione, in tutto ciò, insomma, che gli serve (e che può essere procurato) per sopravvivere prima di tutto e per vivere al meglio là dove il bimbo è nato. Il sostegno a distanza, pur funzionando con lo stesso sistema, è volto in generale ad una famiglia, una comunità, a più bambini. Perciò il denaro devoluto non arriva ad un solo bimbo, ma viene ridistribuito là dove ce n’è più bisogno.
Alcune associazioni non fanno grande distinzione, da un punto di vista di terminologia utilizzata, tra i due sistemi. L’importante è il fine, solidale. E ci sentiamo di dar loro assolutamente ragione.
Tante critiche, indagini, considerazioni e parole più o meno ponderate sono state spese per giudicare e valutare il lavoro delle associazioni che si occupano di questo delicato link tra il mondo ricco e quello povero. Ma sono pochissimi e rarissimi i casi di dolo. Ci sono invece spesso ottimi esempi di gestione del denaro e del lavoro che portano grandi risultati utili. Ne parleremo nello specifico nella sezione dedicata alle associazioni onlus.
In realtà la differenza viene fatta più da noi, noi sostenitori, noi che vogliamo aiutare, noi paganti insomma. Siamo noi che veniamo più o meno coinvolti emotivamente quando si parla di adozioni o di sostegno. E’ ovvio che l’idea dell’adozione ci piace molto. E’ un lato bellissimo dell’essere umano avere un forte istinto materno e paterno anche per bambini non propri. Così l’idea di vedere il volto di un bimbo in una foto e sapere che lo stiamo aiutando, scrivere e ricevere lettere da cui sappiamo i progressi che fa e ciò che impara grazie al nostro sostegno, avere la speranza di vederlo dal vivo ed abbracciarlo un giorno andando a raggiungerlo dall’altra parte del mondo, ci fa ballare il cuore, ci emoziona. E questo succede quando si segue il percorso delle adozioni a distanza classiche, quelle che si distinguono nettamente dal sostegno a distanza.
Ma chi lavora di persona e continuamente con questi bimbi, ne vede le difficoltà, vede che sono tanti e tutti hanno le stesse necessità, vede che tanti problemi e privazioni derivano dalle difficoltà e dalle privazioni della famiglia o della comunità in cui vivono, appena ha un po’ di denaro a disposizione non vuole far altro che usarlo per aiutare tutti, tutto il contesto insomma. Perché sa bene che così aiuterà quel bambino anche attraverso la sua società, il suo ambiente.
Per questo spesso ciò che viene fatto passare per una adozione a distanza è poi una forma di sostegno per una comunità. Non c’è nessun dolo in questo, solo il desiderio, anche questo innatamente umano, di salvare più persone possibile, più bambini possibili. Per poter dare una mano continuando a vivere la nostra vita dobbiamo fidarci di chi è sul campo ogni giorno. Quello che possiamo fare concretamente sono le donazioni a bambini. Le nostre donazioni potranno aiutare un solo bambino, una famiglia o un intero villaggio, potranno servire a curare un bimbo fino alla sua guarigione e poi essere devolute alla salute di un altro bambino, oppure potranno contribuire a costruire un intero ospedale per la cura di molti, compresi i genitori come noi che potranno così crescere i loro bambini al meglio. Quando si adotta un bambino a distanza si salva una famiglia. Quando si sostiene un bambino a distanza si aiuta un villaggio. Quando si fanno donazioni a bambini del Sud del mondo, si fa un dono a tutto il mondo, anche il nostro.