Tempo d’attesa di Claudia Brignone racconta la maternità

La maternità è un viaggio complicato e affascinante, un passo importante nella vita di molte donne. Recentemente, al centro dell’attenzione troviamo “Tempo d’attesa”, un documentario diretto da Claudia Brignone, che esplora la maternità da una prospettiva moderna e comunitaria. Questo film non solo celebra il processo comune di diventare madri, ma delinea anche un ritratto contemporaneo della condizione femminile, intrecciando storie di donne in cerca di nuove definizioni per i loro bisogni e desideri. Con attesissima proiezione al Cinema Tibur di Roma, “Tempo d’attesa” è candidato al prestigioso “Premio David di Donatello – Cecilia Mangini 2025”, un riconoscimento per il miglior film documentario.

La proiezione speciale al Cinema Tibur

Lunedì 7 aprile sarà una serata speciale per gli amanti del cinema e per coloro che cercano riflessione sulla maternità moderna. Il Cinema Tibur di Roma ospiterà una proiezione speciale di “Tempo d’attesa”, alla presenza della regista Claudia Brignone e della montatrice Lea Dicursi. Andrea Segre, regista e distributore della Zalab Film, condurrà il dialogo che seguirà la proiezione, insieme alle ostetriche Gabriella Pacini e Patrizia Mazza dell’associazione Il Melograno, e alla ginecologa María Saltari. Sarà un’occasione unica per ascoltare le storie delle donne presenti nel documentario e discutere su come la maternità possa essere vissuta come un’esperienza di comunità.

Il film di Brignone ha girato l’Italia con proiezioni speciali che hanno coinvolto non solo il pubblico ma anche professionisti del campo. Quest’evento al Cinema Tibur non è soltanto una tappa importante nel suo percorso verso il “Premio David di Donatello”, ma anche un punto di incontro per donne e famiglie che vogliono esplorare il viaggio della maternità in maniera più consapevole e condivisa. La scelta di Roma per questa proiezione è emblematica: una città che vanta una ricca storia cinematografica e una profonda conoscenza delle dinamiche familiari e sociali.

Una narrazione intima e collettiva

Il documentario offre uno spaccato di vita attraverso i racconti di un gruppo di donne che si riuniscono settimanalmente sotto una magnolia nel Bosco di Capodimonte a Napoli. Guidate dall’ostetrica Teresa, queste future madri condividono esperienze, dubbi, ansie e gioie. Nel film, il cerchio diventa un simbolo di comunità e potere femminile, permettendo a ognuna di trasformare la vulnerabilità della gravidanza in forza collettiva.

Le riprese seguono le protagoniste non solo nei loro incontri, ma anche nelle loro vite private, attraverso momenti di intimità come le visite mediche e i primi attimi dopo il parto. In queste sequenze, l’obiettivo di Brignone è catturare la ricerca di nuovi modi di crescere come madri e come donne. Il film affronta temi complessi, dal senso di isolamento che può accompagnare la gravidanza alla necessità di creare una rete di supporto essenziale in questo periodo di grandi cambiamenti.

Un contesto in evoluzione per la maternità

La maternità, nel contesto attuale italiano, è messa in discussione da sfide sociali ed economiche significative. Abbiamo assistito a una diminuzione delle nascite senza precedenti, come confermano i dati Istat. A ciò si aggiungono difficoltà come la conciliazione tra vita lavorativa e familiare e le continue disparità di genere che le donne affrontano, come evidenziato dal gap salariale rispetto agli uomini.

Queste complessità diventano narrativamente centrali in “Tempo d’attesa”. Il film propone un’esplorazione profonda di cosa significhi oggi mettere al mondo un figlio e affronta il bisogno di ridefinire il concetto di genitorialità in un contesto sociale in trasformazione. La speranza è quella di innescare un dialogo culturale che favorisca una rappresentazione della maternità più inclusiva e dialogica.

Con premi importanti già all’attivo, tra cui il Premio speciale della Giuria del 41° Torino Film Festival, “Tempo d’attesa” si è imposto come un’opera rilevante e necessaria. La produzione è stata curata con grande maestria da Altara Films e Amarena Film, in collaborazione con Rai Cinema, e distribuita da Zalab, aggiungendo ulteriore valore a un progetto creativo che intende contribuire a una riflessione profonda su temi di cruciale importanza per la società.

Verso una nuova riflessione sulla maternità

La proiezione di “Tempo d’attesa” non è solo un evento cinematografico ma una possibilità concreta di cambiamento culturale. Esperti e pubblico si confronteranno sulle tematiche della maternità e dell’impatto che questa esperienza ha sulla vita delle donne e delle famiglie.

Un documentario che non lascia indifferenti, “Tempo d’attesa” stimola a guardare oltre il tradizionale concetto di maternità, ponendo domande essenziali sul ruolo delle donne oggi e sulle dinamiche di vita che attraversano. La speranza è che attraverso il cinema si possa generare una comunità più solidale e consapevole di ciò che significa diventare madre nel mondo contemporaneo.

Info utili

Data: Lunedì 7 aprile
Luogo: Cinema Tibur, Roma
Orario: 20.30
Partecipanti: Claudia Brignone (regista), Lea Dicursi (montatrice), Andrea Segre (moderatore), Gabriella Pacini e Patrizia Mazza (ostetriche), María Saltari (ginecologa).

Articoli simili