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In cosa consiste l’ induzione del parto?

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Siete pronte a scoprire in cosa consiste l’ induzione del parto? E’ una pratica che viene effettuata quando non ci sono le contrazioni. Nonostante il corpo della donna è una macchina perfetta e madre natura facendovi arrivare a fine gestazione ha fatto il suo corso, può capitare che il travaglio non ha voglia proprio di cominciare. Questo può avvenire in varie occasioni: quando superate le settimane di gravidanza e arrivate oltre il termine che di solito è a 41 settimane più 3 giorni, oppure quando vi si rompono le acque, ma le contrazioni sono pari a zero! Questo è stato il mio caso! Cosa decidono di fare i medici? L’ induzione del parto! Ebbene sì, se il vostro “utero” ha deciso di andare momentaneamente in vacanza o ha un po’ di ansia da prestazione, arriva la medicina ad aiutarvi!

L’ induzione del parto può avvenire in due modi. Con un gel a base di prostaglandine che viene somministrato per via vaginale. Questa pratica viene avviata di solito a chi non ha avuto la rottura delle acque. Il massimo delle somministrazioni sono tre. Il gel, è utile per far dilatare il collo dell’utero e di conseguenza ad avviare le contrazioni.
La seconda pratica è invece l’ ossitocina in endovena tramite flebo, che ha il compito di aumentare le contrazioni per accelerare i tempi della dilatazione e viene praticata a chi ha già il collo dell’utero accorciato e un minimo di dilatazione. Con questa tecnica venite attaccate al monitoraggio per controllare l’andamento e la frequenza delle contrazioni. Un travaglio indotto con l’ossitocina è molto più doloroso ed intenso. Di solito con queste due pratiche si riesce a far nascere spontaneamente il piccolo, ci sono dei casi che però nonostante questi aiuti medici, il collo dell’utero non si dilata e c’è necessità di un cesareo.
Io l’ho affrontato personalmente e devo ammettere che non è stato molto facile dal punto di vista psicologico, questo perchè è durato molte ore. Mi hanno attaccato l’aflebo alle 10 del mattino e me lo hanno staccato alle 20 di sera. Il mio miglior alleato è stato il cuscino che ha salvato mio marito o meglio la sua mano! Ho deciso infatti di affrontare il parto indotto “prendendomela” proprio con il cuscino, che ha subito stritolamenti, ha accolto le mie piccole “lacrime” e non ha fatto sentire le mie urla. Purtroppo nostante l’induzione del parto a me hanno dovuto fare un parto cesareo, perchè non si era aperto il parto. Vi assicuro che quando state lì, non vi importa del dolore, ma siete totalmente concentrate a fare la cosa più bella e impegnativa della vostra vita: far nascere vostro figlio! Alla fine ho un ricordo bellissimo di quella giornata, nonostante la paura e il dolore, rifarei e sopporterei tutto! Noi donne siamo straordinarie riusciamo davvero a tirare fuori un coraggio che non sapevano nemmeno di avere! Quindi ragazze forza e coraggio! C’è qualche altra mamma all’ascolto che vuole raccontare sui nostri sociale la sua esperienza di parto indotto?

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